Padova – Quattro commissari internazionali in ruolo; 15 nazionali; 65 regionali; 9 in aspettativa; 16 fuori ruolo e 12 benemeriti per complessivi 121. Sono i numeri che contraddistinguono la forza della Commissione Regionale Giudici di Gara del Veneto che nel pomeriggio di domenica 24 gennaio ha organizzato il Convegno Tecnico della categoria giunto alla 49^ edizione. Un appuntamento importante che per la prima volta nella sua storia si è svolto on-line e quindi mediante la piattaforma “Zoom” a causa del Covid-19 e che ha consentito di tracciare il bilancio del quadriennio olimpico e dell’ultimo anno trascorsi. Convegno che da sempre viene proposto per affrontare i temi importanti di carattere tecnico e gettare le basi in vista della partenza della nuova stagione agonistica su strada. Manifestazione che è stata preparata con grande impegno dalla Commissione Regionale, presieduta da Giuseppe Canazza e composta da Chiara Compagnin e Mario Bortolini e alla quale hanno partecipato attivamente, tra gli altri, il consigliere federale Gianpaolo Fantoni, il nuovo presidente della Federciclismo del Veneto che per 8 anni ha guidato la Commissione Veneta dei Giudici di Gara, Sandro Checchin, la consigliera regionale e referente per il settore, Romina Agliuzzo, il presidente della Commissione Nazionale, Antonio Pagliara ed i componenti la stessa Michela Vidori, Patrizia Pietra, Ilenia Melini e Domenico Passaretta che in apertura dei lavori hanno rivolto il saluto e gli auguri ai colleghi.

  Il convegno, seguito anche dall’altro consigliere veneto Vittorino Gasparetto, dal coordinatore della Struttura Tecnica, Mario Penariol e da alcuni presidenti dei Comitati Provinciali, è stato inaugurato dalle relazioni tecniche che hanno riguardato le infrazioni e le relative sanzioni; la specialità dell’enduro e la cronometro curate rispettivamente da i commissari di gara Matteo Stocco, Pierluigi Candiotto e Chiara Lovat.

  Stocco, in particolare, ha affrontato il tema “Infrazione tecnico – disciplinare: causa, effetto e giusta sanzione” durante il quale è stata fatta una riflessione sui comportamenti che devono adottare i commissari di gara durante le manifestazioni e sono state analizzate quelle che sono le infrazioni che possono essere a carattere disciplinari, tecnico organizzative e relative ai fatti di corsa. Per l’occasione è emerso, tra l’altro, che è necessario ricercare un rapporto di massima collaborazione con gli organizzatori e che il Prospetto Unico Infrazioni e Sanzioni (Puis), come è stato sottolineato, “è un’arma’ da usarle nel modo giusto”.

  E’ toccato poi a Pierluigi Candiotto relazionare sul tema “Enduro: una specialità da scoprire”. Disciplina che sta facendo registrare una crescita di numeri e che rappresenta una sorta di ibrido tra mountain-bike e discesa e si appresta a vivere il suo 18° anno di vita essendo nato nel 2003 in Francia. Candiotto ha quindi proposto una sintesi del regolamento, delle caratteristiche dei percorsi e delle relative protezioni che devono essere utilizzate da i concorrenti che si cimentano nell’Enduro.

  La serie relativa al Convegno tecnico è stata conclusa da Chiara Lovat che ha affrontato il tema “Cronometro: la giuria e i suoi compiti” durante il quale ha analizzato con molta attenzione e in modo meticoloso il grande lavoro che deve essere svolto prima, durante e dopo ogni gara contro il tempo. La commissaria di gara trevigiana ha quindi evidenziato anche l’importanza della rilevazione dei tempi in maniera manuale, i metodi di lavoro del giudice d’arrivo e il ruolo degli ispettori per il controllo della gara.

  Subito dopo è intervenuto Sandro Checchin appena rientrato dal Campionato Veneto di Ciclocross svoltosi a Bassano (Vicenza). Come è noto era stato eletto nuovo presidente della Fci del Veneto in occasione dell’assemblea delle società svoltasi a Treviso il 19 dicembre scorso.

  “Sono un po’ disorientato visto il ruolo che mi è stato affidato; mi sento come ritornare a casa e questo mi fa molto piacere – ha esordito Checchin –

e l’esperienza nuova che sto facendo e che è un po’ complicata, lo ammetto, è anche molto stimolante e mi ha fatto ancora di più convincere quanto sia genuina la categoria dei giudici di gara. In questi primi mesi di attività ho avuto modo di confrontarmi con gli organizzatori ed ho sempre avuto feedback positivi nei loro confronti e questo mi ha riempito di orgoglio e desidero condividerlo con la categoria”. “Avete, anzi abbiamo perché mi sento un po’ parte di questa compagine – ha precisato – una grande responsabilità nei confronti degli organizzatori in primis che stanno facendo sforzi encomiabili per produrre l’attività agonistica. Sono stato al Campionato Regionale di Cross e ho ancora meglio potuto vedere da dietro le quinte quanto impegno e passione e quanti sforzi si debbono fare per allestire una manifestazione e per questo chiedo una grandissima attenzione e rispetto per queste persone. Vi prego di avere la capacità di sopportare qualche piccola defaillance che loro possano avere quando sono impegnati nell’organizzazione delle gare ancora di più in questo periodo così difficile e sappiamo tutti cosa è accaduto nel 2020 e che non siamo ancora usciti dall’emergenza sanitaria. Per questo vi chiedo grande attenzione e la giusta pazienza per fare in modo che tutto l’ambiente possa riprendere con l’entusiasmo che serve”. “I giudici di gara sono portatori sani di esperienza – ha detto Checchin – per cui se possibile e vi viene chiesto date una mano, naturalmente rispettando i ruoli e le regole. Mi piace ricordare una frase che ripeteva un nostro grande collega, Angelo Coan, e diceva che quando andava alle corse spesso si sentiva dire dagli organizzatori ‘giudice abbiamo un problema’ e questa per lui era la più grande dimostrazione di fiducia nella categoria perchè in quel momento si affidavano alla sua figura per cercare di risolverlo perché vuol dire che vedono in voi un punto di riferimento notevole e quindi ci deve spingere al senso di collaborazione”.

  “Quella dei giudici è una categoria genuina – ha sottolineato Checchin – tuttavia viviamo in un ambiente dove con i social ogni tanto si deraglia dando il peggio di se stessi e vedere che colleghi ed ex colleghi che nel recente passato si sono prestati a critiche è stato triste. Riallacciandomi a quello che è accaduto a livello nazionale al presidente Antonio Pagliara posso affermare che abbia avuto in questi anni un trattamento non consono al ruolo perché è stato fin troppo criticato e attaccato spesso anche in maniera gratuita. Il lavoro che è stato fatto dal presidente e dalla Commissione Nazionale è stato di assoluto valore. Certamente come tutti quelli che fanno qualcosa possono commettere un errorino o una sbavatura ed è nella natura delle cose. Posso affermare che ho avuto la fortuna di vivere questo momento di transizione; ho vissuto l’era Pagliara e la precedente e credo che tutti quanti ci aspettavamo qualche anno fa una sterzata, un cambiamento che è avvenuto e quello che c’era prima non era meglio di quello che c’è adesso ma il massacro che è stato perpetrato ai danni della stessa è stato inaccettabile. Per cui ringrazio Pagliara che ha avuto la pazienza di sopportare, per l’attività svolta e per l’attenzione nei confronti dei veneti”. “Quello che è avvenuto sui social non è corrispondente alla realtà – ha concluso Checchin – e suggerisco che se potete statene lontani ma sappiate che le cose non stanno sempre come vengono descritte. Grazie a tutti per il grande lavoro di squadra svolto e tra loro Giuseppe Canazza, Chiara Compagnin e Mario Bortolini che è fondamentale per la Federazione perché senza regole una Giungla diventa Far West e abbiamo persone che le sanno applicare con il buon senso e con tanto rispetto”.

  “E’ toccato poi a Giuseppe Canazza illustrare la relazione di fine anno della Commissione veneta. Nel 2020, nonostante la situazione sanitaria del Paese, ha precisato, in Veneto i Giudici di Gara a partire da luglio hanno presenziato a 102 manifestazioni sul territorio regionale e quindi ad una decina di manifestazioni tra il Friuli-Venezia Giulia e la Lombardia, in virtù degli accordi di collaborazione in atto con le relative Commissioni Regionali. Inoltre, alcuni giudici regionali veneti hanno presenziato ai Campionati nazionali a cronometro professionisti e juniores, svoltisi in Veneto, oltre che ai campionati italiani ed europei su pista. “Guardando anche agli eventi nazionali ed internazionali svoltisi in Italia – ha precisato Canazza –  ci riempie di orgoglio la presenza dei Giudici di Gara Nazionali o Internazionali del Veneto a praticamente tutte le principali manifestazioni italiane: Giro d’Italia, Tirreno-Adriatico, Mondiali su strada di Imola, Milano-Sanremo, il Lombardia, Giro d’Italia Femminile, Campionati Italiani strada delle varie categorie, tra cui i professionisti, le Strade Bianche Femminili, le manifestazioni internazionali su pista a Fiorenzuola e Pordenone, i Campionati Italiani giovanili e assoluti su pista, tricolori delle varie discipline del fuoristrada e bmx, le tappe dell’European Cup di Bmx e della Coppa Italia Giovanile Xco, infine i recenti Campionati Italiani di Ciclocross”. “Da non dimenticare, inoltre, la Coppa del Mondo Xco in Repubblica Ceca – ha concluso – e, come buon auspicio per la stagione 2021, da segnalare la designazione di Celeste Granziera ai Campionati Mondiali di Ciclocross in Belgio, di Federica Guarniero alle Olimpiadi di Tokio e di Chiara Compagnin ai Mondiali su Pista in Turkestan, in Asia”.

   Il convegno è proseguito con le premiazioni virtuali e la simbolica consegna degli Attestati di Merito, per festeggiare i giudici di gara che hanno raggiunto i 15, 20, 25, … fino ai 50 anni di permanenza nella categoria. Quindi con i Premi Regionali attribuiti a Beatrice Bozzer, Francesco Dalla Balla e Laura Drigo, a riconoscimento del loro impegno in questi anni di attività.

  Il “Memorial Giovanni Rizzo”, dedicato al Giudice di Gara Veneto che tanto ha fatto per la categoria, è stato assegnato a Gian Antonio Canzian, per l’attaccamento alla categoria dimostrato in tanti anni di servizio. Infine, sono stati assegnati i Distintivi d’Oro della Federazione Ciclistica Italiana ai giudici nazionali che hanno terminato della loro carriera (per sopraggiunti limiti di età) Antonio Canzian, Antonio Dal Col e Alessandro Rizzetto.

  Unica nota di rammarico da parte della Commissione Regionale, come ha tenuto a precisare Canazza, è stata la mancata assegnazione del “Memorial Michele Reghin”, il prestigioso premio che per tanti anni ha accompagnato lo svolgersi del Convegno Regionale. Il riconoscimento, consistente in una borsa di studio che viene solitamente assegnata, a memoria del compianto giudice di gara, ad un corridore della categoria allievi che abbia saputo conciliare i buoni risultati sportivi con l’ottimo rendimento scolastico. Quest’anno, a causa della ridotta attività agonistica che si è potuta svolgere e della situazione di incertezza e di difficoltà che stanno attraversando le scuole con la didattica a distanza, si è scelto di non assegnare il premio. Ma, come hanno sottolineato la famiglia e il gruppo Amici di Michele Reghin, guidato da Antonio Dal Col, si tratta soltanto di un arrivederci al prossimo anno.

  I lavori del Convegno sono stati conclusi dagli interventi del presidente Antonio Pagliara, da Michela Vidori e dagli altri componenti la Commissione Nazionale. Nel ringraziare il Veneto per il lavoro svolto Pagliara ha sottolineato che: “Facendo un po’ di conti la nostra è una Commissione che ha cominciato ad operare quasi a metà mandato dello scorso quadriennio olimpico che ha pedalato. Tutti insieme abbiamo rappresentato un motore diverso e nuovo magari commettendo anche qualche piccolo errore” e quindi “insieme abbiamo affrontato delle sfide non ultime come quelle di fare i corsi on-line per cercare di rispettare anche quelli che devono essere i parametri delle designazioni”. Rivolgendosi poi a Checchin il presidente ha evidenziando il lavoro svolto dal Veneto che è stato importante sia nella qualità che nella quantità. “Sono certo – ha concluso Pagliara rivolgendosi a Checchin – che sarai sempre vicino alla categoria e che a fine mandato lasciamo in maniera sana con la consapevolezza che c’è ancora tanto da fare e l’augurio di poter tornare ad abbracciarci”.

  “Con il prossimo mese – ha sottolineato dal canto suo Vidori – si concluderà il mio primo mandato di giudice di gara in Commissione Nazionale ed è stata un’esperienza molto positiva che mi ha permesso di crescere sia come giudice che come persona e spero di aver potuto dare il mio contributo a tutta la categoria. Di questa esperienza mi porto a casa principalmente l’aver imparato a rimanere sopra le parti e a poter giudicare in modo oggettivo e non in modo emozionale”. “Ho consolidato quell’andare oltre il giudizio personale e saper capire chi si ha di fronte come poterci interagire e intervenire nelle varie situazioni che si possano verificare – ha concluso Vidori – . Importante è saper prevenire, capire e intervenire ma anche spiegare che se si continua su strade sbagliate quali possano essere le conseguenze e poterlo fare è fondamentale il dialogo con tutte le parti”.

Francesco Coppola