Martellago (Venezia)

Conclusione in bellezza della stagione 2019 su strada per i corridori dell’Unione Ciclistica Mirano che domenica 6 ottobre a Martellago (Venezia), in occasione del prestigioso 33° Gran Premio Madonna del Rosario, hanno piazzato quattro atleti ai primi quattro posti della classifica e addirittura cinque tra i primi dieci. Ad aggiudicarsi la gara, che ha anche assegnato anche il 17° Trofeo Barca by New Lions e il 3° Traguardo Commercianti 900, è stato Sebastiano Carraro che ha preceduto in volata il compagno di squadra Samuele Mion seguito a 7″ dagli altri corridori del club bianconero Alessio Delle Vedove e Gabriele Toniolo che hanno regolato il gruppo.

E’ stata una gara bella e avvincente quella preparata dall’Unione Ciclistica Martellago con la regia di Giampietro Mellinato e di Stefano Mognato che ha concluso nel migliore dei modi l’attività su strada nel veneziano. Numerosi sono stati i tentativi di allungo che sono stati puntualmente annullati dal gruppo per l’alta velocità. Nel finale di gara i ragazzi del presidente Paolo Mario Bustreo che sono guidati dai tecnici e fratelli Marino e Sandro Bettuolo hanno preso in mano le redini della corsa consentendo il decisivo attacco di Carraro e Mion che è andato a buon fine.

Per il vincitore, che è nato il 4 marzo 2003, è arrivata la prima affermazione della stagione dopo il secondo posto centrato a Castelfranco Veneto (Treviso) il 7 luglio scorso. Nel 2018 aveva ottenuto tre vittorie. Grazie alla sua affermazione l’Unione Ciclistica Mirano, che si appresta a festeggiare il 52° anno di attività, ha portato a nove il numero delle vittorie del 2019 nella categoria allievi.

Francesco Coppola

Arrivo: 1. Sebastiano Carraro (Mirano) km 79,5 in 1h49’21” media 43,621; 2. Samuele Mion (id); 3. Alessio Delle Vedove (id) a 7″; 4. Gabriele Toniolo (id); 5. Daniele Spolaore (Libertas Scorzè); 6. Stefano Cavalli (Vc Bassano 1892); 7. Daniel Zanta (Mirano); 8. Stefano Pivotto (Libertas Scorzè); 9. Lorenzo Stevanato (id); 10. Giovanni Cuccarolo (Postumia 73 Dino Liviero).