Rovigo

Interressante incontro organizzato dal Panathlon di Rovigo, giovedì 31 gennaio scorso, al ristorante dell’Hotel Cristallo. Ospiti d’eccezione della manifestazione Alessandra Cappellotto, la prima azzurra a laurearsi campionessa del Mondo di ciclismo su strada nel 1997 a San Sebastián e la già campionessa d’Italia e d’Europa juniores (anche argento mondiale nella stessa categoria), Sofia Bertizzolo, attualmente tra le Elite e in forza al Gruppo Sportivo della Polizia di Stato-Fiamme Oro.

  La serata organizzata grazie alla collaborazione del Gruppo Ciclistico Bosaro Emic e inesauribile anima della società e componente della Federazione Ciclistica Italiana, Vittorino Gasparetto. Presenti al tavolo della società il presidente Massimo Rossi, il direttore sportivo Sandro Baracco, gli altri collaboratori e lo storico sponsor del team rappresentato da Cristian Rondina.

  Ospiti del presidente del Panathlon di Rovigo, Gianpaolo Milan, il dirigente Cinzia Ricciardi, Comandante della Polizia Stradale del Veneto, il Comandante della Polstrada di Rovigo, Paolo Marino e la Dirigente Gloria Citoni (Ufficio Immigrazione) che hanno portato il saluto del Questore Raffaele Cavallo.

  Serata che ha visto l’ingresso anche di due nuovi soci, il giornalista Ivan Malfatto (“Il Gazzettino” e “La Gazzetta dello Sport”) e Chiara Vicentini, moglie di Vincenzo Altieri ex presidente del service rodigino. Ospite della conviviale anche Edo Lubian, simbolo del Rugby Rovigo, che ha avuto come relatrice della sua tesi di Laurea in Farmacia proprio la docente Chiara Vicentini specializzata in tematiche legate allo sport.

  Prima di passare la parola agli ospiti, Carlo Bramato ha tratteggiato un ricordo di Fausto Coppi nel centesimo anniversario delle nascita del super campione, poi la serata è entrata nel vivo. Il tema era non solo agonistico, ma soprattutto incentrato sulla sicurezza in strada. Un tema particolarmente sentito da Alessandra Cappellotto che ha vinto tanto (mondiale incluso), oltre a partecipare a due Olimpiadi. Ora fa parte dell’Assoiazione dei Ciclisti Professionisti (Accpi). “Stiamo promuovendo una campagna per la sicurezza dei ciclisti, non solo i campioni come Nibali, ma per le persone di tutti i giorni – ha sottolineato Cappellotto – . Abbiamo cercato di far inserire nel Codice della Strada anche delle modifiche, ma la politica non ci ascolta. Allora cerchiamo di incontrare scuole e associazioni. Quando incontrate ciclisti per strada fate attenzione, in Italia viene ucciso un ciclista ogni giorno e mezzo”. Alessandra Cappellotto ha regalato un libro al presidente Gianpaolo Milan e alla dirigente della Polstrada Cinzia Ricciardi, un volume dal titolo “Tommy sapeva correre”, pagine che fanno cambiare la prospettiva di chi è alla guida di una vettura.

  Di Bassano del Grappa (Vicenza) la giovane poliziotta Sofia Bertizzolo si è commossa nel rivedere il video del titolo tricolore da lei conquistato; un arrivo con la compagna di squadra, nessuna delle due voleva fare lo sprint, alla fine l’immagine dello sport. La maglia tricolore indossata all’arrivo e poi l’edizione dell’anno successivo si sono “scambiate” le posizioni. “Solo lo sport ci insegna queste cose – ha detto la campionessa –  perché la competizione è tanta, ma il rispetto e il legame con le compagne di squadra molto di più. Devo ringraziare la Polizia di Stato che ci permette di correre e di fare dello sport la nostra vita”.

  Bertizzolo tra l’altro ha vinto le prime due edizioni del Memorial dedicato a Valeria Cappellotto, tricolore nel 1999, azzurra come la sorella Alessandra che si è emozionata a ricordare i successi della giovane bassanese. “Sofia – ha recisato Cappellotto – si allena sulle strade dove ci allenavamo mia sorella ed io”.

  Al termine della convivale ampio spazio alla sicurezza con l’intervento del numero uno della Polstrada del Veneto. Un legame indissolubile quello della Stradale con il mondo del ciclismo, senza di loro non si potrebbe correre su strada, una garanzia di sicurezza per i corridori e gli spettatori. Raccomandazioni utili quelle della dottoressa Cinzia Ricciardi, la prudenza per chi guida non è mai troppa. “Sono circa 3600 le persone che ogni hanno perdono la vita, un piccolo paese che se ne va – ha sottolineato – ci vuole rispetto per gli altri e chi è più debole, e chi è a piedi o in bicicletta sulla strada lo è”. La Polizia Stradale è impegnata con la Federazione Ciclistica Italiana nelle scuole, la Bosaro Emic ha incontrato lo scorso anno 700 bambini per spiegare loro come rispettare il Codice della Strada quando si è in bicicletta. Prudenza che non spetta solo agli automobilisti, ma anche ai ciclisti di domani.

F.C.