L’ULTIMA SUA GARA COME PRESIDENTE DI GIURIA A CAPPELLA MAGGIORE (TREVISO) AL FIANCO DEL FIGLIO LORENZO (GIUDICE D’ARRIVO) A CUI HA PASSATO IL TESTIMONE 

  Mirano (Venezia)

Dopo quarant’anni dedicati al ciclismo il commissario di gara di Mirano, Mario Da Lio, ha concluso la propria carriera. A dirigere l’ultima sua gara, in veste di presidente di giuria, è stato il 6° Bike Team Cansiglio-Memorial Zambon per Juniores svoltosi a Cappella Maggiore (Treviso) e tra i più importanti del calendario. Una carriera straordinaria quella di Da Lio dove ha avuto modo di svolgere il ruolo di ispettore per tre volte ai Giri d’Italia nelle gare a cronometro, la Soave-Verona, a Bergamo e la Lignano-Bibione e di essere Componente di Giuria ai Campionati Europei di Bmx.

  “Il ciclismo è per me una seconda famiglia che mi ha regalato molte soddisfazioni e dato la possibilità di seguire gare importanti – ha detto – . Stare in auto e seguire i corridori si comprende dal vivo quelli che sono i grandi sforzi che fanno”. Ad avvicinarlo allo sport del pedale ancora prima di diventare commissario di gara furono in passato i dirigenti della benemerita Unione Ciclistica Mirano poiché, ha detto, “vivendo a Mirano mi invitarono a seguire nella loro ammiraglia la squadra e da quel giorno è cominciata la passione. Poi fu l’amico Gianfranco Bortoletti (lo storico e compianto presidente della Federciclismo di Venezia n.d.r.) a chiedermi di frequentare il corso di giudice di gara e pian pianino ho percorso tutte le tappe”.

  Da Lio in 40 anni ha seguito oltre 1200 gare di tutte le categorie e specialità con una media di 30 all’anno. A renderlo felice e orgoglioso anche il figlio Lorenzo che ha ricevuto ufficialmente il testimone in quanto era stato impegnato come giudice d’arrivo nella stessa gara con il papà. “E’ arrivato giustamente il momento di stare vicino alla famiglia – ha proseguito Mario Da Lio – e di questo devo dire grazie a mia moglie che mi ha sopportato in tutti questi anni perché se mentre io ero al seguito delle gare pere 7-10 ore lei era a casa con i bambini che erano piccoli. Sono contento per essere riuscito a passare il testimone a Lorenzo che ha cominciato a seguire il ciclismo con me a 10 anni e appena ha compiuto i 18 ha frequentato il corso di commissario di gara”.

  “Lui è un bravo giudice d’arrivo e non lo dico perché sono il padre – ha detto – . E’ un ragazzo che si dà tanto da fare; è attento e sa fare bene il proprio lavoro. Sono felice perché ho chiuso la carriera con lui”. Quella di Cappella Maggiore è stata una giornata memorabile anche perché quando c’è stata la riunione-tecnica con i direttori sportivi, Sandro Checchin, presidente dei Commissari di Gara del Veneto, al cospetto di tante persone, lo ha ringraziato e elogiato pubblicamente. Cosa che si è poi ripetuta alla partenza della gara ad opera dello speaker.

  “Sinceramente mi è venuta la pelle d’oca – ha concluso Da Lio con un pizzico di commozione – . Non ho nulla da rimproverarmi perché ho svolto il mio lavoro con attenzione e fiscalità in quanto le regole ci sono vanno applicate e valgono per tutti e questo consente ai nostri giovani di vivere e crescere nella legalità”.

Francesco Coppola