VENEZIA
Il percorso del 107° Giro Giro Ciclistico d’Italia riservato ai professionisti transiterà giovedì 23 maggio prossimo nella provincia di Venezia in occasione della 18^ tappa ed interesserà i Comuni di Martellago, dove è stato programmato il Traguardo Volante dedicato alla Memoria dell’indimenticato campione lagunare Toni Bevilacqua, quindi per Maerne, Mirano, Scaltenigo, Dolo, Stra e Vigonovo prima di entrare in provincia di Padova.
Vigonovo, ultimo Comune della provincia di Venezia ad essere interessato, si sta notevolmente adoperando per quella data nel preparare l’atteso evento dedicato anche al ricordo dei suoi due campioni, i fratelli Annibale ed Elio Brasola. Non succedeva dal 1989 che la carovana rosa trasitasse da Vigonovo e per l’occasione l’amministrazione si sta preparando per “vestirsi a festa” e in modo particolare in rosa. Una opportunità quindi per ricordare Annibale ed Elio, con la stessa umiltà che contraddistingueva i due corridori. Bisogna tornare agli anni 1945-1955 quando il ciclismo “povero” divideva i campioni dai gregari, i “portaborracce” così chiamati.
Un’epoca epica quanto storica per i fratelli Brasola che riuscivano ad entusiasmare i compaesani e gli sportivi veneti anche per il loro lavoro di gregariato e negli anni dove dominavano i campioni per eccellenza come Fausto Coppi e Gino Bartali su tutti. I fratelli Brasola corsero con marchi storici come Torpado, Atala, Bottecchia, Benotto, Wilier Triestina e Lygie e ancora presenti sul mercato della storia della bicicletta. Le caratteristiche di Elio, classe 1927, erano quelle del passista-scalatore e da giovane era quasi imbattibile ma fu relegato al ruolo di “portaborracce” e nei ricordi dei suoi famigliari e amici rimane come il “tappabuchi” che aveva il compito di riprendere i fuggitivi nelle classiche tappe alpine. Vinse il Trofeo Matteotti nel 1951 e la classifica generale del Giro di Sicilia nel 1953 e fu secondo nella quinta tappa del Giro d’Italia 1951 e al Giro di Toscana nel 1953.
Su pista fu secondo alla Sei Giorni di Vienna nel 1952 insieme al fratello Annibale. Quest’ultimo, invece, nato nel 1925, era una ruota veloce e da dilettante, come suo fratello, vinse parecchio e rimangono i ricordi delle classiche ancora oggi esistenti come l’Astico-Brenta e le due edizioni della Popolarissima. Da professionista partecipò a sei Giri d’Italia vincendo tre tappe ma anche un Giro del Lazio valido per l’assegnazione del titolo tricolore e collezionando altri successi all’estero.
Lo ricordano con grande affetto i suoi tre figli Gianni, Davide e Marilena, che hanno raccontato i bellissimi aneddoti che hanno contraddistinto la sua vita. Annibale difese i colori della Wilier Triestina, della Lygie, dell’Atala, della Bottecchia, della Benotto e della Torpado. Vigonovo attende quindi con grande impegno il passaggio del Giro d’Italia del 2024 che rappresenta anche la giusta occasione per ricordare i fratelli Brasola come grandi cittadini e sportivi.
Francesco Coppola